ANNO SCOLASTICO 2013/2014
All’inizio di quest’anno scolastico il team del progetto “Senza Zaino” ha ritenuto opportuno integrare la formazione annuale SZ, che si avvale anche di relatori della rete nazionale SZ, con una formazione di base interna, centrata sul sistema di valori e sull’impianto metodologico del SZ e rivolta alle colleghe di nuova nomina, in modo da facilitare il loro inserimento nel nuovo contesto scolastico.
Le docenti Bartolini, Congiu, Frassineti e Gentili (che attualmente insegnano nelle classi seconde e terze SZ) hanno condiviso gli obiettivi e individuato le tematiche della formazione, che si sono suddivise per dare ciascuna un proprio contributo; hanno concentrato gli incontri nei mesi di settembre e ottobre in modo da supportare e sostenere sin dall’inizio della scuola le nuove colleghe delle classi prime SZ.
Nel corso del primo momento formativo sono stati trattati i tre valori fondamentali del SZ: ospitalità, responsabilità, comunità di ricerca. La teoria è stata supportata da esempi pratici e frequenti richiami all’organizzazione delle nostre classi, affrontando in modo approfondito l’importanza delle procedure. Sono quelle che il SZ definisce “Istruzioni Per l’Uso” (IPU). Gli esempi esplicativi sono stati opportunamente scelti fra quelli che le insegnanti hanno costruito insieme ai propri alunni nel corso di questi tre anni. Infine, come accade nella formazione del SZ, le insegnanti hanno invitato le colleghe a esperire quanto appreso attraverso un momento operativo: un gruppo ha costruito un’ipotetica IPU per l’ingresso dei bambini in aula; l’altro ha elaborato l’IPU per l’utilizzo dell’aula insegnanti della scuola.
L’organizzazione dello spazio politopo, che consente più attività in contemporanea, include anche un insieme di segnali, tesi al risparmio della voce, ma anche al rispetto dell’attività in corso e al benessere di chi vive quello spazio. Questo è stato il fulcro del secondo incontro, dove particolare attenzione è stata rivolta al rito, una procedura ripetitiva, ma celebrativa che può iniziare, accompagnare o concludere un evento e che ha rappresentato il momento laboratoriale.
Il terzo incontro si è svolto in agorà. L’insegnante ha trattato la lezione frontale, che nel SZ si concentra in tempi brevi e ha portato esempi di organizzazione di lavoro di gruppo al tavolo secondo rotazioni per attività di avanzamento o di routine. Nel laboratorio i due gruppi di docenti hanno sperimentato una rotazione con strumenti didattici ideati dalle insegnanti.
Negli ultimi due incontri sono stati illustrati i molteplici materiali, rispettivamente di italiano e matematica, che le docenti del team SZ hanno costruito per le loro classi prime e seconde.
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La riflessione sul loro utilizzo e sulle potenzialità di sviluppo di attività ulteriori ha arricchito tutti i partecipanti, come è stato dichiarato nei post-it finali di gradimento.
Per tutto il corpo-insegnanti della scuola primaria di Classe,
18 febbraio 2014 |
“GESTIRE LA CLASSE: la diversificazione dell’insegnamento/i raggruppamenti/ il lavoro personale ” – relatrice Chiara Natali |
26 marzo 2014: |
“PROGETTARE E ORGANIZZARE LE ATTIVITA’ DIDATTICHE: la scelta dell’attività e la scelta nell’attività” – relatrice Daniela Michetti |
9 maggio 2014: |
“La valutazione” – relatore Marco Orsi
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Il 18 febbraio 2014 l’insegnante SZ Chiara Natali attraverso un brainstorming ha recuperato i molteplici aspetti positivi della diversificazione dell’insegnamento, soffermandosi, a fine ricerca, anche su quelli negativi: la difficoltà dei bambini a tenere sotto controllo la voce mentre si lavora in contemporanea a compiti diversi e il grosso impegno per le insegnanti in termini di tempo per la predisposizione di strumenti.
La fase successiva a carattere laboratoriale ha visto il gruppo docenti diviso in due sottogruppi, uno di italiano e uno di matematica, a loro volta suddivisi in coppie per simulare una classe impegnata nell’utilizzo di strumenti SZ. Ogni coppia aveva a disposizione diverso materiale e doveva ragionare sul possibile utilizzo. In questo modo sono stati presentati nuovi strumenti che le insegnanti potranno utilizzare.
L’incontro si è concluso con il recupero dei concetti affrontati: l’insegnante efficace è colui che promuove la collaborazione, che integra la dimensione individuale con quella del gruppo, che valorizza le diversità, che utilizza tutti i linguaggi possibili, che differenzia le attività nel rispetto delle intelligenze individuali; l’insegnante organizza bene ogni giornata e la settimana prevedendo attività in rotazione, servendosi di strumenti specifici dotati di IPU (Istruzioni Per l’Uso) conosciute e condivise dai bambini e anche di materiali autocorrettivi; attraverso il lavoro di coppia o di piccolo gruppo i bambini imparano ad essere responsabili, a cooperare, a fare da soli, a controllare l’uso della voce.
Il 26 marzo 2014 l’insegnante SZ Daniela Michetti, mediante un gioco di coppia, ha invitato le docenti a riflettere sull’importanza dell’imitazione: vedere quali soluzioni adotta l’altro offre spunti di stimolo alla propria creatività.
Questo ha permesso di riflettere ulteriormente sui cambiamenti che si mettono in atto con la didattica del SZ, partendo dal presupposto che ogni bambino è diverso dall’altro, l’ambiente viene diversificato, i metodi e le attività sono differenziati, grazie anche all’uso di strumenti specifici.
Dopo aver recuperato le possibili modalità per organizzare i tavoli durante le rotazioni, a seconda che siano organizzate per il consolidamento o per l’avanzamento, la relatrice ha illustrato esempi di schemi e tabelle per guidare la SCELTA da parte dei bambini DELLE attività possibili e come poterle essi stessi registrare per essere consapevoli del proprio percorso.
E’ seguito poi un esempio molto interessante di SCELTA NELLE attività: la lettura di una storia può prevedere diverse possibili modalità di rielaborazione che, se sufficientemente esperite dai bambini possono diventare attività da scegliere, a seconda delle proprie preferenze, ma da realizzare tutte in un certo lasso di tempo, in coppia o nel piccolo gruppo o anche individualmente; anche in questo caso è prevista una scheda di registrazione per sapere sempre a che punto del percorso ci si trova.
Le docenti, divise in sottogruppi di matematica e italiano, sono state invitate a predisporre un elenco di attività da descrivere brevemente con cui avrebbero potuto organizzare una rotazione e a presentarlo poi al grande gruppo.
Come ultimo argomento la relatrice ha motivato le Giornate della Responsabilità del SZ, presentando alcuni esempi, realizzati con il coinvolgimento responsabile di tutti gli alunni della scuola.
Il 9 maggio 2014 il Dirigente Scolastico Marco Orsi, nell’affrontare l’ampia tematica della valutazione, ha invitato le insegnanti divise a coppie a stilare una lista per individuare i propri modi formali e informali di valutare. La conseguente discussione ha portato inizialmente a riflettere sulle IPU (Istruzioni Per l’Uso), di cui si serve ampiamente il SZ per la gestione della classe e delle attività: la lista delle procedure per realizzare un gioco didattico, dimostra, se rispettata in tutti i passaggi, se il gioco stesso è stato compreso e realizzato correttamente; pertanto le stesse procedure risultano essere uno strumento di verifica.
Come esempio pratico, il relatore ha poi illustrato una rubrica per la valutazione della lettura fluente, che si presentava divisa in tre aspetti da osservare, per ciascuno dei quali erano declinati diversi livelli di esecuzione. Questo tipo di rubriche permettono al bambino di comprendere a quale livello si colloca la propria capacità di leggere un testo, quali aspetti abbia raggiunto e in quali è invece ancora necessario esercitarsi. E’ proprio nell’ottica del miglioramento individuale che dovrebbe porsi la valutazione. Le insegnanti hanno quindi potuto riflettere sulle sue forme, sommativa e formativa, e riconfermare come prioritaria quest’ultima: per il SZ è fondamentale che i bambini siano motivati a fare, che siano coinvolti nel loro percorso di apprendimento, che siano consapevoli del punto in cui sono e desiderino migliorare. La valutazione serve a se stessi, anziché ad altri fuori di sé. Purtroppo invece nella scuola italiana il voto/giudizio è soprattutto usato come motivazione per ottenere la gratificazione degli adulti, genitori o insegnanti. Il docente efficace dovrebbe aiutare i bambini nel mettere a fuoco i traguardi di ciascuno, fornendo, però, dei modelli a cui fare riferimento e verso cui tendere. Torna così un altro aspetto metodologico del SZ, “il modello dell’artigiano”. Nell’esempio su riportato, l’insegnante stessa può mostrare i diversi livelli di lettura descritti e fornire anche quello ideale o potrebbe essere un ragazzino di quinta a fornire l’esempio ai bambini più piccoli. Compito del docente è individuare l’obiettivo di lavoro con gli alunni, declinarlo in comportamenti osservabili (rubriche) e coinvolgere i bambini nella realizzazione di attività ad esso finalizzate, fornendo loro nel contempo un modello da imitare per poi verificare con prove a che livello collocarsi.
L’Incontro si è infine concluso analizzando una proposta di criteri-guida per la valutazione, da cui è emersa nuovamente l’importanza dell’osservazione come strumento principale per la valutazione delle competenze.
Classe, 13 maggio 2014
La Responsabile di Progetto Senza Zaino
Rita Gentili
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