A chi sono intitolate le scuole |
VINCENZO RANDI (1932-1977)
Il prof. Vincenzo Randi (Ravenna, 24 ottobre 1932 - 23 maggio 1977) fu medico chirurgo, specialista in igiene e sanità pubblica e cardiologia.
Conseguì la laurea in medicina e chirurgia all’Università di Bologna il 25 febbraio 1958, ottenne la specializzazione in medicina generale nel 1963, in igiene e sanità pubblica nel 1965 e in cardiologia nel 1966.
Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, dopo aver lavorato per 7 anni (1958-1965) nella Clinica Medica dell'Università degli Studi di Bologna, nel 1965 divenne primario della neonata divisione di malattie infettive dell'ospedale "Santa Maria delle Croci" di Ravenna.
Uomo di grandi ideali, da sempre impegnato nella vita politica cittadina, nel 1973 divenne capogruppo in Consiglio Comunale del Partito Socialista Italiano, che guidava il comune di Ravenna con il sindaco Aristide Canosani.
Al termine del mandato di quest'ultimo, nel 1976, i partiti della maggioranza videro in Vincenzo Randi la persona con la lungimiranza e l'autorevolezza adatte a continuare la politica del dialogo con l'opposizione e lo scelsero quale sindaco della città.
Purtroppo la sua esperienza sulla poltrona di sindaco di Ravenna fu di breve durata: divenne primo cittadino il 28 maggio 1976, ma il 23 maggio del 1977, poco meno di un anno dal conferimento dell'incarico, morì a soli 44 anni, stroncato da una grave malattia, aprendo la strada al secondo mandato di Canosani.
Alla figura di Randi è stato dedicato, alla fine degli anni Settanta del '900, il grande viale su cui si apre l'ingresso nuovo dell'Ospedale di Ravenna.
A Vincenzo Randi sono intitolati:
- dal 1978, la Scuola Elementare (poi Primaria) di via Marzabotto (già Scuola Elementare di Zona Lametta), sede della Direzione Didattica del X Circolo e poi del IX Circolo;
- dal 1° settembre 2013, la Scuola Secondaria di Primo Grado di via Marconi (il cui edificio è stato inaugurato l'8 ottobre 2016) e l'intero Istituto Comprensivo, già IX Circolo Didattico di Ravenna.
Fonti:
FABRIZIO MATTEUCCI (1957-2020)
Fabrizio Matteucci (Ravenna, 21 febbraio 1957 - 16 febbraio 2020) è stato un politico italiano.
Nel 1973 aderì al Partito Comunista Italiano. Nel 1991 aderì al Partito Democratico della Sinistra e nel 1998 ai Democratici di Sinistra. Nel 2007 aderì infine al Partito Democratico.
Dal 1988 al 1997, per due mandati consecutivi, fu Consigliere comunale a Ravenna. Dal 2000 al 2005 ricoprì la carica di Consigliere regionale dell'Emilia-Romagna.
Fu sindaco di Ravenna per due mandati, dal 6 giugno 2006 al 21 giugno 2016: la prima volta fu eletto alle elezioni comunali del 28 e 29 maggio 2006 (al primo turno con il 68,9% dei voti) e la seconda volta alle elezioni comunali del 14 e 15 maggio 2011 (sempre al primo turno con il 54.99% dei voti).
Morì improvvisamente per un arresto cardiaco nella sua casa a Ravenna il 16 febbraio 2020.
Il sindaco Fabrizio Matteucci ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della scuola di Classe, poichè, a seguito dei gravi problemi di statica dell’edificio precedente emersi a settembre 2009, l’Amministrazione da lui guidata procedette alla ricostruzione della Scuola Primaria di Classe in tempi rapidissimi (settembre 2009-dicembre 2010) e secondo criteri costruttivi all’avanguardia, favorendo la realizzazione di un modello didattico innovativo come il “Senza Zaino”.
A seguito della proposta avanzata all’unanimità dal Collegio dei Docenti del 9/11/2023, il Consiglio di Istituto dell’IC Randi, con Delibera n. 54 del 16/11/2023, ha approvato all’unanimità l’intitolazione della Scuola Primaria di Classe alla figura di Fabrizio Matteucci. Al termine dell’iter previsto dalla normativa, l’intitolazione è stata formalizzata con Decreto prot. n. 877 del 23/02/2024 del Dirigente dell’Ufficio di Ambito Territoriale di Ravenna.
Fonti:
- Wikipedia: Fabrizio Matteucci
- Addio a Matteucci, il sindaco gentiluomo
- L'ultimo saluto di Ravenna al suo Fabrizio: centinaia di persone ai funerali
- Fabrizio Matteucci morto, infarto fatale. Addio al sindaco dal volto umano
- L'applauso e il minuto di silenzio: un commosso Consiglio Comunale saluta l'ex sindaco Fabrizio Matteucci
MONS. GIOVANNI MESINI (1879-1969)
Mons. Giovanni Mesini, nato a Campotto di Argenta nel 1879, studiò nel Seminario di Ravenna e trascorse tutta la sua vita in questa città, che amò e per la quale si prodigò in ogni maniera.
Fu profondo conoscitore di Dante, che onorò promuovendo e organizzando le solenni celebrazioni del Centenario del 1921, con numerose pubblicazioni e con cicli di "letture dantesche".
Come insegnante, all'inizio del ‘900 ebbe allievo don Giovanni Minzoni, cui rimase legato da fraterna amicizia e del quale raccolse e conservò le carte, fra cui il prezioso diario. Ebbe con lui un lungo carteggio e proprio una settimana prima dell'agguato lo mise in guardia sul rischio imminente, ma don Minzoni volle continuare, in chiesa come sulla strada, la sua missione. Dopo l'assassinio (don Minzoni fu ucciso a bastonate dai fascisti il 23 agosto1923), pubblicò la biografia dell'allievo-amico, con il titolo «In memoria di don Giovanni Minzoni».
Durante la seconda guerra mondiale mise in salvo le ossa di Dante e si adoperò in ogni modo nel tentativo di fare di Ravenna una città aperta.
Nel dopoguerra fu nominato Rettore della basilica di S. Apollinare Nuovo e si attivò per il restauro delle chiese e dei monumenti che avevano aggiunto i danni dei bombardamenti a quelli del tempo.
Fu autore di numerosi libri e pubblicazioni sulla storia e l'arte di Ravenna.
Quale protagonista della vita culturale della città, gli furono conferite numerose onorificenze ed incarichi culturali, fra i quali quello di Sovrintendente onorario ai Beni Culturali di Ravenna Morì a Ravenna nel 1969 ed è sepolto nel Santuario della Celletta di Argenta.
A mons. Giovanni Mesini è intitolata la Scuola Primaria di Borgo Montone, in origine Scuola Elementare di Chiusa San Marco.
Fonti:
- Enciclopedia Treccani: Don Mesini
- Sito "chi era costui": Don Mesini
- Il Resto del Carlino Ravenna: Don Mesini "una vita nel nome di Dante"
- Sito "filateliareligiosa": Don Mesini
- Ansa: Libro "La beffa delle ossa di Dante rubate" dalle SS
- Sito "medievaleggiando": Il tempio dantesco di Ravenna tra Giacomo Ricci e Don Giovanni Mesini/
- Centrodantesco: Medaglia per il centenario della nascita di Mons. Giovanni Mesini
GIORGIO GAUDENZI (1951-2009)
Laureato in Pedagogia, Giorgio Bruno Gaudenzi (1951-2009) divenne insegnante di Scuola Elementare nel 1976, prima in Veneto, poi nel Ravennate, a Casalborsetti e a Marina di Ravenna.
Nel 1988 vinse il concorso come Direttore Didattico: dapprima in Piemonte, poi nel ferrarese, quindi a Lugo e infine, dall'a.s. 1992/93, presso il 2° Circolo Didattico "Filippo Mordani" di Ravenna (del quale, divenne "Dirigente Scolastico" a partire dal 1° settembre 2000, a seguito della riforma Berlinguer).
Morì improvvisamente per un malore il 25 dicembre 2009, all'età di 58 anni, proprio mentre era dirigente di quest'ultimo istituto scolastico.
Caratterizzato da alto senso civico e fortemente impregnato di ideali risorgimentali, è stata una delle figure di punta della scuola ravennate degli ultimi cinquant'anni. Aveva fatto dell'educazione la sua missione: l'amore per i bambini ha attraversato la sua vita.
Rimangono significative le parole che Gaudenzi pronunciò il 27 gennaio 2003, in occasione dello scoprimento della targa commemorativa in ricordo di Roberto Bachi (un bambino ebreo alunno del Mordani, deportato e morto ad Auschwitz nel 1944): "Oggi io sono un uomo ricco. Vi spiego la mia ricchezza. Sono ricco non perché in quest'ultimo periodo ho accumulato denari. Sono ricco perché ho conosciuto storie e ricordi di persone che mi hanno aiutato a riflettere, a pensare a ragionare con me stesso e con gli altri".
Nel settembre 2016 a Giorgio Gaudenzi è stata intitolata la Scuola dell'Infanzia di via Marconi, già Scuola Materna Comunale di zona Lametta, divenuta nel 2008 Scuola dell'Infanzia Statale afferente al 2° Circolo Didattico "F. Mordani" e dal 2013 afferente all'IC "Randi".
Fonti:
- Ravenna Notizie 26/12/2009: Articolo di commemorazione
- Ravenna 24 ore 25/12/2010: La città ricorda Giorgio Gaudenzi
- Ravenna Web TV: Il ricordo di Giorgio Gaudenzi a 10 anni dalla scomparsa
- Ravenna Today: Una targa in memoria di Giorgio Gaudenzi (articolo)
- Ravenna Today: Una targa in memoria di Giorgio Gaudenzi (foto Argnani)
- Il Resto del Carlino Ravenna: Un coro di voci per Giorgio Gaudenzi
TITO VALBUSA (morto nel 1940)
Il 4 aprile 1899 il conte Carlo Rasponi, a capo di un gruppo di facoltosi ravennati, riuscì a costituire la "Società Anonima Ligure Ravennate per la coltivazione della barbabietola da zucchero" con l'obiettivo di introdurre tale coltivazione nel Ravennate e costruire una fabbrica per la produzione dello zucchero, per la quale fu scelta l'area di Classe.
Il cantiere per la costruzione dello zuccherificio rimase aperto per oltre un anno (tra reazioni contrastanti, a causa della sua vicinanza con la basilica di Classe): lo stabilimento divenne operativo nell'agosto del 1900, quando iniziò la produzione dello zucchero.
La direzione fu inizialmente affidata ad un gruppo di tecnici provenienti dall'impero austro-ungarico, guidati da ingegneri tedeschi. Solo a partire dal 1907 la direzione tecnica fu affidata all'ingegner Tito Valbusa, il primo italiano a dirigere lo zuccherificio. Egli rimase alla guida dello stabilimento per oltre un trentennio, fino al 1940, dando grande impulso all'attività produttiva, dopo aver superato le criticità legate alla prima guerra mondiale.
Nel 1930 l'ingegner Valbusa dono al vice podestà di Ravenna un appezzamento di terreno per farvi costruire una scuola elementare destinata ai figli degli abitanti di Classe: è lo stesso terreno ove oggi sorgono le attuali scuola primaria e scuola dell'infanzia di Classe. Nello stesso anno lo stabilimento fu rilevato dalla Società Anonima Eridania Zuccherifici Nazionali di Genova e, grazie alle nuove disponibilità finanziarie, nel 1937, sempre sotto la direzione di Valbusa, lo stabilimento di Classe fu ampliato, con notevole aumento della produzione.
Colpito da una grave malattia, Tito Valbusa morì il 27 gennaio 1940 in una clinica di Bologna: fu uomo di grande competenza tecnica e di profonda sensibilità umana, apprezzato e stimato da tutti.
Dopo i danni della guerra, nel 1946 lo stabilimento riprese la piena operatività, e in seguito venne più volte ampliato, fino al 1972, anno in cui fu ceduto alla Società Romana Zuccheri. A seguito del mutato quadro economico, l'attività dello zuccherificio di Classe si chiuse nel 1982.
A metà degli anni Novanta il Comune di Ravenna acquisì l'area e le strutture per destinarle alla realizzazione del Museo Archeologico.
All'ingegner Tito Valbusa è stata intitolata la Scuola Materna (oggi Scuola dell’Infanzia) di Classe, attivata nel dopoguerra come scuola comunale e diventata statale a partire dal 1978.
Fonti:
Servizio Tecnico I.C. Randi©
Permalink: Chi Siamo: A chi sono intitolate le scuole dell'IC Randi | Data di pubblicazione: 22/09/2022 |
Tag: Chi Siamo: A chi sono intitolate le scuole dell'IC Randi | Data ultima modifica: 19/05/2024 23:41:26 |
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